Dichiarazione di intenti realizzata da ANORC (Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Custodia dei dati, delle informazioni e dei documenti digitali) a cui Ineo srl ha aderito, nell’impegno allo sviluppo di un’innovazione consapevole e rispettosa dei diritti e libertà relativi alla persona e ai dati che la riguardano.
Tecnologia al servizio delle persone nel vero senso della parola. Investire nella ricerca per lo sviluppo di tecnologie che possano essere un reale “strumento” a servizio della collettività, per facilitare la salvaguardia dei diritti fondamentali, proteggendo in particolar modo i soggetti più vulnerabili.
Si tratta di principi inalienabili, sui quali deve poggiare lo sviluppo di una società, così “liquida”, come quella digitale. È importante che le compagnie dominanti condividano buone pratiche per il corretto trattamento dei dati, garantendo l’impegno per il rispetto reciproco e per la salvaguardia della collettività.
Garanzia alla base di ogni professionalità coinvolta nel digitale. Ogni individuo deve essere in grado di accedere al flusso dei propri dati in modo chiaro e comprensibile, così come alle principali fonti di informazione e conoscenza, in maniera indipendente. La trasparenza genera fiducia e di conseguenza può avvicinare a un utilizzo consapevole degli strumenti anche i più restii.
La partecipazione della collettività al processo decisionale scoraggia la creazione di veri e propri “monopoli” di potere, consentendo un approccio condiviso e ragionato ai temi più delicati della società. Si tratta di un processo in grado di generare un legame emotivo, molto utile alla diffusione di un “sentire comune” europeo.
Il senso di responsabilità è alla base del nuovo approccio comunitario alla protezione dei dati e interessa l’intera “catena” di gestione. Le istituzioni e i Governi in primis, ma allo stesso tempo anche chi opera nella produzione di beni e servizi. Solo rapportandoci in modo responsabile avremo la consapevolezza di aver fornito, con l’esempio, l’opportunità di massima diffusione dei diritti per la comunità.
Occorre adottare un approccio neutrale e garantire la libera e indipendente circolazione delle informazioni, riconoscendo la preponderanza del diritto fondamentale alla protezione del dato personale. Ciò anche al fine di evitare che le pratiche di profilazione del comportamento realizzate dalle piattaforme dominanti siano impiegate a detrimento dei diritti e delle libertà della persona con il rischio di generare forme di censura e sperequazione che impattino su diversi aspetti della vita individuale e sociale.
Insieme alla protezione, la sicurezza del dato è uno dei principi cardine da promuovere per una collettività consapevole e fiduciosa, scoraggiando l’adozione di tecnologie pericolose e di pratiche invasive.
Garantire il rispetto del principio di eguaglianza sostanziale di cui all’art. 3 della nostra Carta Costituzionale, vale anche per la società digitale. L’accesso alle risorse informative della società deve essere libero e uguale per tutti, grazie allo sviluppo di piattaforme interoperabili e aperte, potenziando lo sviluppo di infrastrutture europee.
La mancanza di sostenibilità del potenziamento delle reti, per la massimizzazione della circolazione dei dati, risulta incompatibile con la salvaguardia dell’ambiente. La trasformazione digitale deve aiutare il pianeta a combattere l’emergenza climatica, azzerando l’impatto sulle future generazioni.
Dobbiamo tenere conto della nostra esperienza europea e con orgoglio farla fruttare come espressione di valore aggiunto in un ambito, quello della protezione dei dati personali, nel quale abbiamo fatto scuola. Far fruttare la capacità di risolvere le innumerevoli casistiche proprie delle diversità e complessità che ci contraddistinguono.
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