Il 2025 rappresenta una svolta per tutte le aziende che operano nel campo della compliance, dei servizi finanziari e commerciali. Con l’approvazione del pacchetto normativo europeo conosciuto come “AML Package”, il quadro regolatorio cambia radicalmente rispetto a quello dello scorso anno.
Fino al 2024, le regole antiriciclaggio erano per lo più gestite in modo frammentato a livello nazionale, con differenze significative tra i vari paesi membri dell’Unione Europea. Ora, invece, si passa a un modello centralizzato e uniforme. Il Regolamento unico europeo (Single Rulebook) sostituirà le normative locali, mentre la creazione di un’autorità centralizzata, l’AMLA (Anti-Money Laundering Authority), garantirà una supervisione diretta sui soggetti a rischio elevato.
A ciò si aggiungono nuovi obblighi che toccano non solo banche e assicurazioni, ma anche operatori prima esclusi, come le piattaforme di criptovalute, i siti di crowdfunding, gli operatori sportivi e i commercianti di beni di lusso e beni culturali. Le aziende dovranno rafforzare i controlli sui clienti con patrimoni superiori ai 50 milioni di euro e rispettare limiti più stringenti sui pagamenti in contanti, fissati a 10.000 euro. Questi cambiamenti impongono di rivedere non solo singoli dettagli operativi, ma l’intero approccio al rischio e alla gestione della compliance.
Il pacchetto europeo approvato nel 2024 si basa su tre pilastri fondamentali. Il primo è il Regolamento UE 2024/1624, chiamato Single Rulebook, che stabilisce regole comuni e vincolanti per tutti i paesi membri, eliminando le differenze nazionali. Il secondo è la VI Direttiva Antiriciclaggio (UE 2024/1640), che aggiorna la cornice giuridica e rafforza la cooperazione tra le autorità competenti. Il terzo è il Regolamento UE 2024/1620, che istituisce formalmente l’AMLA, la nuova autorità europea di vigilanza.
Questa riforma mira a rendere la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo più efficace e integrata, aumentando la trasparenza e rafforzando la stabilità e l’integrità del mercato europeo.
Per molte imprese, l’ampliamento dei soggetti obbligati rappresenta la principale novità. Se prima banche, assicurazioni e intermediari finanziari erano i protagonisti delle attività di adeguata verifica della clientela (KYC e KYB), oggi l’obbligo si estende anche ai fornitori di servizi legati alle criptovalute, alle piattaforme di crowdfunding, ai club sportivi professionistici e ai commercianti di beni di lusso e opere d’arte.
I controlli stessi cambiano: le aziende dovranno effettuare una verifica rafforzata sui clienti con patrimoni superiori a 50 milioni di euro e rispettare un nuovo limite ai pagamenti in contanti di 10.000 euro, salvo specifiche eccezioni. Inoltre, si intensificano gli obblighi di segnalazione di operazioni sospette e le regole per la gestione e archiviazione della documentazione del cliente.
Questi aggiornamenti richiedono un adeguamento concreto non solo a livello di procedure interne, ma anche sul piano tecnologico. Le aziende dovranno aggiornare i sistemi informatici per garantire l’identificazione digitale e il monitoraggio tempestivo delle operazioni, rivedere le policy organizzative per allinearsi alle nuove disposizioni europee e avviare piani di formazione specifici per il personale. Inoltre, i provider ad alto rischio dovranno prepararsi alla possibilità di essere supervisionati direttamente dall’AMLA.
Dal 1° luglio 2025 sarà operativa l’AMLA, l’Anti-Money Laundering Authority europea, con sede a Francoforte. Questo nuovo organismo non si limiterà a coordinare le Financial Intelligence Units (FIU) nazionali, ma avrà anche il potere di supervisionare direttamente i soggetti considerati più rischiosi e di emettere linee guida vincolanti.
Questa centralizzazione rappresenta una novità assoluta: mentre in passato la vigilanza era affidata ai singoli stati membri, ora le imprese dovranno confrontarsi con un’autorità europea capace di dettare standard uniformi e garantire una maggiore coerenza nell’applicazione delle regole.
Per le aziende italiane, l’adeguamento alle nuove normative rappresenta una sfida complessa, ma anche una opportunità preziosa. Affrontare questi cambiamenti con prontezza significa non solo evitare rischi e sanzioni, ma anche costruire una governance più solida e una reputazione aziendale più affidabile.
INEO è pronta a supportare le imprese su tre livelli principali. Offre consulenza personalizzata per analizzare l’impatto delle nuove regole e definire strategie di adeguamento efficaci. Fornisce soluzioni tecnologiche avanzate per l’identificazione digitale, il controllo antifrode e l’automazione dei processi KYC e KYB.
Per prepararsi al meglio, le aziende dovrebbero mappare i processi interni per individuare eventuali gap rispetto ai nuovi requisiti, aggiornare i software e i sistemi di monitoraggio, rivedere le policy operative, avviare un piano di formazione interna e tenere sotto controllo le principali scadenze normative.
Le date più importanti da ricordare sono: il 1° luglio 2025, quando l’AMLA diventerà operativa; il 10 luglio 2027, quando il regolamento antiriciclaggio sarà pienamente applicato in tutta l’UE; e il 2029, termine ultimo per alcune deroghe settoriali.
Il nuovo pacchetto antiriciclaggio europeo rappresenta un passaggio fondamentale per tutto il mondo della compliance. Prepararsi oggi significa trasformare un obbligo normativo in una leva strategica per rafforzare i processi interni, aumentare la trasparenza e accrescere la fiducia del mercato. INEO è pronta ad affiancare le aziende italiane in questo percorso, aiutandole a cogliere ogni opportunità derivante dall’innovazione normativa e tecnologica.
Via Paolo di Dono, 149 Roma
Il nostro staff è sempre pronto a rispondere alle tue esigenze.
Chiamaci allo 0695222271, scrivici a info@ineo.it oppure usa la nostra pagina dedicata.
@ Ineo S.r.l.
P. IVA 11010851001